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VERDUZZO MOTTA, UNA VICENDA MISTERIOSA

Siamo debitori di questi cenni storici a Giampiero Rorato, noto giornalista enogastronomico e scrittore, accurato studioso nonché profondo conoscitore delle tradizioni gastronomiche venete.
"Il vitigno denominato Verduzzo – scrive Rorato nel libro "Il Verduzzo. Recupero del biotipo Motta" (S. Cancellier, E. Michelet, G. Rorato) edito da Coal Società Cooperativa Livenza – diffuso nel Nord Est d'Italia, pur risultando presente sul territorio da molti secoli, ha goduto in passato di modesta attenzione da parte degli studiosi (…). E' sorprendente il fatto che con lo stesso nome di Verduzzo vengano chiamati dei vitigni nettamente diversi tra loro coltivati in Friuli, dove troviamo il Verduzzo giallo e il Verduzzo verde, e in provincia di Treviso, dove attualmente è in espansione il Verduzzo trevigiano, pur con una certa presenza del Verduzzo giallo, soprattutto in provincia di Venezia. (…) Il nome di Verduzzo Trevigiano comincia quindi ad essere utilizzato negli ultimi quarant'anni dello scorso secolo e sostituisce in parte la denominazione Verduzzo di Motta o Verduzzo Motta con cui il vitigno veniva chiamato anche nella Sinistra Piave. Sull'origine del Verduzzo trevigiano, il professor Italo Cosmo scrive che "dalle notizie che abbiamo potuto assumere sembra che il Verduzzo trevigiano diffusosi nella pianura trevigiana posta sulla sinistra del Piave, sia stato inizialmente introdotto dalla Sardegna nella zona di Motta di Livenza". Al riguardo non c'è alcuna documentazione scritta. Le fonti sono orali, sono i ricordi, tramandati di padre in figlio, dei fittavoli che lavoravano le terre dei conti Ancilotto. "Questa notizia circa l'origine il Cosmo l'ha tratta dal volume 'Motta di Livenza e i suoi dintorni' (L. Rocco), stampato a Treviso nel 1897, ma scritto diversi anni prima- puntualizza Rorato -. Il Rocco afferma infatti che una famiglia di possidenti di Villanova, gli Ancilotto, nella seconda metà dell'800 avevano impiantato nelle proprie terre in Villanova di Motta un vitigno di probabile origine sarda ma chiamato dai proprietari Verduzzo Motta”.
A margine di queste righe va sottolineato lo straordinario impegno che Coal Società Cooperativa Livenza ha posto nel recupero del vitigno, valorizzandolo e aprendo per quest'uva un nuovo futuro. Allo studio, fra le varie iniziative, vi è un logo che identifichi il Verduzzo Motta.

E' MOTIVO DI RICERCA
Verduzzo Motta: la sua storia e la sua tipicità sono oggetto di ricerca. E' motivo di grande soddisfazione vedere come i giovani studenti si appassionino a questa storia tutta mottense. E' il caso di Diego Pantarotto che, per l'esame di Stato 2009 all'Istituto statale di istruzione secondaria superiore “G.B. Cerletti” – Istituto Tecnico Agrario di Conegliano, ha presentato la tesi avente per oggetto “Verduzzo Trevigiano: recupero di biotipi e popolazioni”, relatrice la professoressa Ornella Santantonio. Un lavoro di ricerca accurato ed assai approfondito nel quale si ripercorre la storia del Verduzzo Motta.
http://www.confraternitavitevino.it/public/tesi/tesi_completa_diego_pantarotto_conegliano_2009.pdf